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Biblioteca Monumento Nazionale Badia di Cava

Luoghi

Biblioteca Monumento Nazionale Badia di Cava


  • Patrimonio architettonico
  • Abbazia della Santissima Trinità, Via Raffaele Luciano, Corpo di Cava, Cava de' Tirreni, Salerno, Campania, 84019, Italia

La Biblioteca Statale del Monumento Nazionale della Badia di Cava è parte delle biblioteche annesse ai Monumenti Nazionali. Dipendente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, segue il Regolamento sulle biblioteche pubbliche statali (DPR 417/1995) con un proprio regolamento interno. Con una ricca collezione di codici, manoscritti, pergamene e documenti, il suo fondo storico spazia dal XV al XIX secolo. Nel 2010, il patrimonio librario superava gli 82.400 volumi, inclusi i periodici. La biblioteca è situata nell'Abbazia benedettina della SS. Trinità di Cava, con ingresso unico.

Descrizione

La biblioteca della Badia di Cava ha origini antiche, risalenti all'XI secolo, inizialmente concepita per fornire libri ai monaci seguendo la Regola di San Benedetto. Oltre a essere un luogo di conservazione, Cava ospitava uno Scriptorium, contribuendo alla produzione di libri essenziali per la formazione monastica. Nel XIV secolo, la biblioteca crebbe notevolmente, con menzioni di acquisizioni come la Bibbia e lo Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais. Tuttavia, la dispersione di libri avvenne probabilmente durante l'epoca della commenda (1431-1497), causata forse da cardinali commendatari o dalla situazione precaria dei monaci.

Nonostante le perdite, alcuni monaci, come quelli di Santa Giustina, dimostrarono un forte impegno nel preservare la biblioteca. Eventi nefasti, come il crollo del 1796, danneggiarono gravemente la collezione. Nel XIX secolo, la soppressione degli ordini religiosi colpì l'abbazia nel 1807 e nel 1866, ma gli abati rimasero responsabili della biblioteca, divenuta Monumento Nazionale.

L'incremento della biblioteca privilegia discipline monastiche come la patristica (lo studio della dottrina dei Padri della Chiesa) e la teologia. Importanti donazioni, come quelle di Giovanni Abignente, Giovanni Bassanelli e Amalia Santoli, arricchirono il patrimonio librario. La biblioteca vanta 65 codici membranacei, circa 100 manoscritti cartacei, 120 incunaboli e oltre 5000 edizioni dei secc. XVI-XVIII, totalizzando circa 80.000 opere a stampa. Tra i tesori, spiccano la Bibbia visigotica del IX secolo, il Codex legum Langobardorum dell'XI secolo, le Etymologiae di Isidoro dell'VIII secolo e il De septem sigillis di Benedetto da Bari del XII secolo. La gestione accurata da parte dei monaci ha garantito la continuità della biblioteca nel corso dei secoli, consolidandola come un prezioso Monumento Nazionale.

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